Ernesta Adele Marando

Il mio incontro con l’ozonoterapia è stato casuale. Sono sempre stata un medico che ha usato la medicina convenzionale. Scettica su omeopatia e tutto il mondo della “Medicina alternativa”. Ortodossa fino all’esasperazione.

Finché un giorno di alcuni anni fa, quando ancora la nostra vita procedeva tranquilla e fiduciosa prima dell’uragano pandemia Covid19 che ha spazzato ogni barlume di buon senso con la violenza di uno tsunami e ha distrutto molte vite anche per terapie consigliate e diciamolo pure imposte dall’alto, ma prive di ogni riferimento scientifico rivelatasi catastrofiche, ho “incontrato” l’ozono.

Era il mese di maggio ed ero a un convegno di medici. Mi ero seduta accanto a un collega che vedendomi sofferente per la difficoltà nel camminare mi ha chiesto cosa avessi. Era un neurochirurgo dirigente di un importante ospedale universitario di Roma. Gli rispondo che da oltre un anno improvvisamente ho quasi smesso di camminare, da un momento all’altro. Un equilibrio si era rotto e la mia colonna vertebrale già scoliotica, dopo oltre trent’anni di guardie ospedaliere notturne e diurne, aveva ceduto alla sua integrità e alla risonanza magnetica si erano evidenziate alcune protrusioni discali a livello lombare. Avevo fatto tanta fisioterapia, ma nulla. Una lombosciatalgia mi affiggeva in maniera invalidante. Ero contraria a terapia cortisonica ad oltranza e ad altri farmaci anti infiammatori che al momento sembravano efficaci, ma i risultati erano transitori e mi rimaneva l’intossicazione da farmaci. Io sono una salutista a oltranza. Io che avevo da sempre macinato chilometri a piedi, amavo camminare, ero in uno stato psicologico a dir poco preoccupante. Qualcuno mi aveva consigliato l’intervento chirurgico. Ma neanche a parlarne. Non sopportavo nemmeno la sola idea.

Il collega è anche un ozonoterapeuta e mi consiglia di sottopormi a delle sedute. Io non ci credo ma persa per persa, vado al suo studio. Tanto, peggio di così...

Comincio con il collega neurochirurgo la ozonoterapia, mi propone una seduta a settimana e con sorpresa dopo solo un paio di terapie sento sollievo. Continuo. Ma sempre solo una volta la settimana e a volte saltandone qualcuna per impegni miei o del collega turnista ospedaliero.  Non vedo ulteriori miglioramenti, finché un giorno parlo con un altro collega ozonoterapeuta, intanto mi ero informata, che mi propone prima tre sedute a settimana per due settimane e poi due sedute a settimana per diciotto sedute di seguito. Mi dice è importante fare una terapia di attacco continuativa per almeno due mesi e mezzo. Accetto a comincio con regolarità. Ricordo che le ultime sono state tra Natale e Capodanno. Risultato? Ho ripreso a camminare. Piano piano, ma sono stata sempre meglio. Poi ho continuato con delle sedute di mantenimento, una a settimana e poi una al mese e successivamente al bisogno. A latere della terapia ozonica comunque è a volte necessario associare fisioterapia specifica, controllo del peso corporeo, uso di calzature adeguate, non basse tipo ballerine, ma con un minimo di tacco di due centimetri fino a un massimo di cinque.  
A questo punto io mi ero già innamorata dell’ozono, mi piace perfino il suo odore pungente e acre, ho studiato quanto ho potuto trovare su questa disciplina e ho scoperto il mondo. Ho frequentato corsi teorici e pratici presso la Clinica Comunian di Gorle nella periferia di Bergamo diretta dal Prof. Marianno Franzini presidente della SIOOT, società italiana ossigeno ozono terapia. E dopo adeguata preparazione ho aperto un centro di ossigeno ozono terapia in Roma coadiuvata da un eccellente servizio infermieristico. Mi è rimasta l’impronta di medico ospedaliero e amo lavorare in equipe. Gli effetti collaterali da ozono terapia praticamente sono nulli se si esegue con perizia la terapia osservando i protocolli validati.

Le indicazioni all’ossigeno ozono terapia non sono solo riservate alle patologie della colonna vertebrale, ma spaziano in tanti altri campi. In particolare si è vista l'efficacia nella cura della malattia da Covid19 e dei suoi postumi. La terapia con ossigeno ozono induce l'inattivazione del il virus, l'attivazione del sistema immunitario, la riduzione dei processi d’infiammazione e dello stress ossidativo. Corregge l’ipossia prevenendo problemi cardiovascolari  Ecco perchè io dico "Ozonoterapia per la Vita".

L’ozono ha una potente azione anti infiammatoria, anti edemigena e antidolorifica. La sua azione terapeutica non si focalizza solamente a livello locale, ma è sistemica quando viene effettuata la GAEI, la grande auto emo infusione (GAEI). In questo articolo faccio dei cenni sull'uso di questa straordinaria molecola. Sono stati scritti trattati da quando è stata scoperta. Christian Friedrich Schönbein, considerato lo scopritore, nel 1840 isolò la molecola e  la chiamò ozono per il suo odore pungente dal greco antico "ὄζειν" ózein, che emana odore. L'ozono fu utilizzato in medicina con successo per la cura delle ferite e delle sepsi già durante la prima guerra mondiale del 1915.

Sul sito della SIOOT (opens in a new tab) associazione scientifica cui faccio parte, troverete le indicazioni primarie della terapia con Ossigeno Ozono.

SPECIALE COVID19

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